martedì 19 ottobre 2010

Alcune domande circa l’esorcismo


● Che cos’è la possessione diabolica?

È la forma più grave di tutte le azioni straordinarie del demonio. Per descrivere questo fenomeno la Sacra Scrittura usa i verbi come: malmenare, possedere, impadronirsi, assalire, ghermire,…1. Queste espressioni ci aiutano a comprendere ciò che è veramente la possessione diabolica: un’intrusione, un’influenza violenta del demonio nel corpo di un essere umano, il quale perde la sua autonomia personale e il suo libero arbitrio. Il demonio cerca di controllare e d’impadronirsi della volontà e delle facoltà psico-fisiche della sua vittima. Il padre Gilbert Gagnon afferma che il demonio può “agire direttamente sui sensi esterni ed interni e in un modo indiretto sull’intelligenza e la volontà , ma Dio solo ha un potere diretto sull’intelligenza e sulla ragione” 2. Anche se l’anima resta libera, il demonio agisce sul corpo del posseduto come se si trattasse del proprio corpo. Dato che Satana non ha corpo materiale, va ad utilizzare gli organi e le membra del posseduto per agire, muoversi, parlare senza che quello lo possa impedire. Balducci spiega che “ l’azione diabolica si estende anche al sistema nervoso e dunque alla funzione della vita vegetativa e sensitiva a tal punto che può causare diverse modificazioni delle funzioni biofisiche al posseduto”3. Sotto l’influenza di spiriti malvagi la persona può dunque dar luogo a manifestazioni sovraumane.

1 Cf.1Sam18, 10; 19, 9; Mt 15, 22-25); 17, 14-15; Mc1, 23; 5, 2; 7; 25; 9, 17; Lc 4, 33; 8, 27; 9, 38-39.
2 Gagnon G., Il combattimento spirituale, in “la liberazione e l’esorcismo” Atto dell’I.A.D.; ed Benedettini 2001.
3 Balducci C., La possessione diabolica, Mediterranee, Roma, 1982, p. 99.


 Parola del Santo Padre :

“Non è escluso che in certi casi lo spirito maligno si spinga anche ad esercitare il suo influsso non solo sulle cose materiali, ma anche sul corpo dell'uomo, per cui si parla di «possessioni diaboliche» (Cf. Mc 5, 2-9). Non è sempre facile discernere ciò che di preternaturale ( ) avviene in questi casi, né la Chiesa accondiscende o asseconda facilmente la tendenza ad attribuire molti fatti a interventi diretti del demonio; ma in linea di principio non si può negare che nella sua volontà di nuocere e di condurre al male, satana possa giungere a questa estrema manifestazione della sua superiorità”.

                     Giovani Paolo II (Udienza Generale, 13 Agosto 1986)
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● Quali sono i segni rivelatori di una possessione?

Il Rituale Romano (testo ufficiale della Chiesa romana per le celebrazioni liturgiche) elenca alcuni criteri di discernimento che dovrebbero permetterci di riconoscere se una persona è realmente posseduta dal demonio: “Parlare correntemente lingue sconosciute o comprendere colui che le parla; rivelare cose nascoste o lontane, manifestare forze superiori all’età o alla condizione fisica: una forte avversione per Dio, per santissima persona di Gesù, per la Beata Vergine Maria, i santi, la Chiesa, la Parola di Dio e le realtà sacre, soprattutto i sacramenti e le immagini sacre” 1. È chiaro che questi segni non hanno che un valore indicativo, poiché è raro che li troviamo tutti riuniti nel medesimo caso di possessione. Questi criteri di discernimento, come per esempio la manifestazione di una forza superiore all’età o alla condizione fisica, non sono constatabili fuori dall’esorcismo, ma nel corso di quello. L’esorcista deve anche tener conto delle manifestazioni esterne che possono prodursi durante la crisi di possessione: trance, modificazione totale della personalità, bruschi cambiamenti nell’espressione del viso, alterazione della voce, comportamento che sembra dominato da una personalità estranea. In altri casi, il posseduto conserva tutta la sua coscienza, ma non riesce a dominare quel comportamento che risente come non suo.
Uno dei segni più importanti sul quale si fonda il discernimento di una possessione diabolica è l’avversione caratterizzata che il posseduto dimostra riguardo a tutto ciò che è sacro. È senza dubbio un elemento importante che bisogna prendere in considerazione senza tuttavia escludere che certi malati possono sviluppare “un’avversione fisicamente anormale al sacro” 2. L’esorcista deve valutare con prudenza ogni singolo caso, poiché gli accessi di delirio furioso, l’agitazione disordinata delle membra, le contorsioni del corpo, l’alterazione della voce o gli atti violenti verso altrui non sono esclusivamente legati alla possessione diabolica: essi fanno sovente parte dei sintomi clinici di diverse patologie ben conosciute tale l’isteria, l’epilessia e i disturbi della personalità. Se l’esorcista agisce con la dovuta cautela, egli resta tuttavia vigilante perché al maligno non piace essere scoperto. Egli può anche nascondersi insidiosamente nel corpo di una persona psicologicamente instabile o malata per meglio dissimularsi “dietro” una patologia. In altri casi, ci possiamo trovare davanti a fenomeni misti, dove cioè patologia e influsso malefico sono strettamente intrecciati. La possessione non è un fenomeno paranormale ed ancor meno una malattia mentale, ma piuttosto una realtà che mette in gioco il potere malefico del demonio sul mondo materiale e sull’essere umano e che si cela nel misterioso disegno di Dio.

● Il demonio può possedere più di una persona alla volta?

Il demonio è una creatura spirituale e dunque non è limitata né dallo spazio né dalla materia né dal tempo. In quanto spirito il demonio può essere presente nel corpo di una o più persone alla volta.

● Una persona potrebbe essere posseduta da più demoni?

La Sacra Scrittura e l’esperienza degli esorcisti attestano che abitualmente la persona posseduta è tormentata da parecchi, cioè da una moltitudine di demoni. Il vangelo ci riporta che Gesù liberò Maria Maddalena da sette demoni che erano entrati in lei 3. In un altro brano, Gesù interrogò il demonio:” Qual è il tuo nome?” e il demonio gli rispose: “Legione è il mio nome, poiché siamo in molti”4 .

● Quale potere Satana esercita sulla persona posseduta?

La volontà della persona posseduta si trova paralizzata: il suo comportamento e il suo modo di parlare non sono controllati da essa stessa, ma dallo spirito o dagli piriti maligni che sono in lei. Durante l’esorcismo la persona non è certamente responsabile di ciò che fa o dice. C’è un fatto: il demonio può parlare tramite la bocca dei posseduti.

● Quali sono le cause della possessione diabolica?

La prima è senza dubbio il peccato. La possessione è un segno evidente del potere che satana ha acquisito sull’uomo in seguito al peccato. Gli sbagli, anche i più gravi, non conducono automaticamente alla pos-sessione, ma ogni peccato è una porta aperta all’azione del maligno. Certi peccati particolarmente gravi, come il patto satanico redatto con il proprio sangue, le messe nere, la profanazione dell’Eucaristia o le gravi deviazioni morali possono essere una delle cause à l’origine della possessione. Spesso le maledizioni procurate nell’intenzione di procurare del male o provocare la morte, i malefici e i riti satanici possono essere sufficientemente gravi perché Satana e gli altri spiriti maligni possano prendere possesso di una persona.

● Il demonio può tormentare od impossessarsi anche dei santi?

Parliamo anche di coloro che il p. Chenesseau chiama “i maltrattati (o malmenati) a causa del loro amore del Signore”5. Il demonio non trova che pochi ostacoli da coloro che vivono nel peccato e che rifiutano l’aiuto di Dio, ma quando incontra una santità autentica in un’anima, esso non tarda a sferrarle una lotta senza quartiere. Le anime che perseverano nella via della santità sono odiate da Satana a tal punto che certe tra di esse sono state anche possedute. Questa misteriosa forma di possessione non deve essere considerata come una conseguenza dei loro peccati, ma piuttosto come una prova destinata ad accrescere la loro perfezione spirituale e la loro gloria futura nel cielo. Il Signore sa addolcire le sofferenze che quelle anime sopportano nella fede: egli preserva nella loro intimità uno spazio di pace, inviolabile, nel quale Satana non potrà entrare. I santi vivono dunque questi tormenti atroci in una profonda intimità d’amore con Dio. È il caso della beata Eustochia di Padova, beatificata da Clemente XIII il 22 marzo 1760; e della beata Maria di Gesù crocifisso (1846-1878). Questa carmelitana araba, beatificata nel 1983 da Giovanni Paolo II, fu posseduta per quaranta giorni e rivisse le tentazioni di Gesù nel deserto. Ma Dio trae sempre il bene dal male: questa dura prova doveva confermare la beata in uno stato di perfezione più grande. Suor Maria di Gesù Crocifisso è diventata una grande mistica che fu al tempo stesso la più semplice, la più umile e la più devota di tutte le carmelitane converse.
Diceva Padre Raniero Cantalamessa O.F.M. Cap. in una sua omelia del Venerdì Santo del 2001: “La prova più forte dell’esistenza di Satana non si ha nei peccatori o negli ossessi, ma nei santi. Nella vita dei Santi, infatti, Satana non ha la possibilità di nascondersi ma è costretto a venire allo scoperto, a mettersi “contro luce”; la sia azione si taglia nero su bianco. Chi più chi meno, tutti i santi testimoniano della loro lotta con questa oscura realtà. San Francesco d’Assisi, un giorno, confidò ad un suo compagno: “Se sapessero i frati quante e che gravi tribolazioni mi danno i demoni, non ci sarebbe alcuno di loro che non si muoverebbe a compassione e pietà di me”6.

● Che cos’è l’esorcismo?

Il termine esorcismo viene utilizzato per designare la “cacciata del demonio invocando il nome di Dio” 7. La pratica dell’esorcismo (dal greco exorkizein = supplicare) ha come fondamento la fede nei poteri dati da Gesù ai suoi discepoli contro le potenze del male8. Si può anche dire che Gesù dona l’esorcismo alla sua Chiesa come un’arma efficace per liberare l’uomo da Satana e dalla sua tirannia. L’esorcismo è una preghiera del genere dei “sacramentali”; ossia uno dei segni sacri istituiti dalla Chiesa “per mezzo dei quali a imitazione dei sacramenti, sono significati e, per impetrazione della Chiesa, vendono ottenuti ef-fetti soprattutto spirituali”.9 I sacramentali ottengono la loro efficacia “ex opere operantis Ecclesiæ”, cioè per la preghiera della Chiesa e per la fede dell’esorcista e di colui che si fa esorcizzare. Come abbiamo già detto, l’esorcismo è una preghiera pubblica della Chiesa, la cui pratica è riservata ai preti muniti dall’autorizzazione del vescovo del luogo.

Ci sono due forme di esorcismo:

- Il “piccolo esorcismo” o “esorcismo minore” fa parte dell’Iniziazione cristiana e del Battesimo. Esso significa che tutta la vita cristiana è un combattimento spirituale contro il potere del diavolo: “Per il resto, attingete forza nel Signore e nel vigore della sua potenza. Rivestitevi dell’armatura di Dio per poter resistere alle insidie del diavolo. La nostra battaglia, infatti, non è contro creature di sangue e di carne, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti” 10.
- Il “grande esorcismo” o “esorcismo solenne” viene celebrato dopo il battesimo e mira piuttosto a “scacciare i demoni o a liberare dall’influenza diabolica per mezzo dell’ autorità che Cristo ha affidato alla sua Chiesa” 11 e non può non essere praticato che da un prete con il permesso del vescovo del luogo 12.

● Che cos’è il Rituale?

Il Rituale Romano è un libro liturgico che contiene le preghiere dell’esorcismo. Dal 1999 esiste un nuovo Rituale in lingua latina intitolato: “De esorcismo et supplicationibus quibusdam”, approvato da Papa Giovanni Paolo II il primo ottobre 1998. L’edizione in lingua italiana intitolata “Rito degli esorcismi e preghiere per circostanze particolari” fu pubblicata dalla Libreria Editrice Vaticana nel 2002.

Il Rituale si compone di due capitoli e di due appendici:
il capitolo I contiene il grande esorcismo (nn. 39-66).
il capitolo II raccoglie testi a scelta: salmi, vangeli e preghiere di esorcismo(nn. 67-84)
l’appendice I contiene delle preghiere e degli esorcismi per delle circostanze particolari (nn. 1-12).
l’appendice II raccoglie preghiere private per i fedeli che devono lottare contro il potere delle tenebre (nn. 1-10) 13.

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“La Chiesa agisce negli esorcismi non in nome proprio ma unicamente nel nome di Dio o di Cristo Signore, al quale tutti gli esseri, diavolo e demoni compresi, devono obbedire” (Premesse generali, n. 12, p. 23).
“L’esorcismo deve svolgersi in un clima di fede e di preghiera umile e fiduciosa, sì da evitare ogni impressione di efficacia automatica: la liberazione dall’influsso diabolico avviene se quando Dio vuole” (Presentazione, n. 12, p. 13).

Dal Rituale Romano: Rito degli esorcismi e preghiere per circostanze particolari, Libreria ed. Vaticana, Città del Vaticano, 2002.

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● Chi celebra l’esorcismo?

Può celebrare il rito de l’esorcismo unicamente un sacerdote autorizzato per licenza del vescovo diocesano. I laici o santoni che si spacciano per esorcisti sono ciarlatani!

● Come si celebra il Rito dell’esorcismo?

Si comincia con i “riti d’inizio”: il segno della croce e il saluto, la benedizione del sale e dell’acqua, l’aspersione del posseduto con l’acqua benedetta per ricordare la purificazione ricevuta nel Battesimo.
Seguono le litanie, con le quali, per intercessione di tutti i Santi, si invoca la misericordia di Dio sul fedele tormentato dal Maligno .
Con la lettura di uno o più salmi si implora la protezione di Dio.
La proclamazione del Vangelo è il segno della presenza di Cristo di cui la forza della Parola libera e guarisce.
Con l’imposizione delle mani sulla testa del posseduto, il sacerdote invoca la potenza dello Spirito Santo perché il diavolo esca da lui.
La recita del Credo o il rinnovamento delle promesse battesimali indica che la fede in Dio è già la nostra vittoria sul mondo delle tenebre.
La preghiera del Padre Nostro è un piccolo esorcismo: “Liberaci dal male”.
Il segno della croce e la benedizione del posseduto con la croce ci ricordano che è per mezzo della Croce che Cristo ha salvato il mondo e vinto il potere delle tenebre.
L’insufflazione è il soffio che rappresenta la potenza invisibile dello Spirito Santo che dona vita. 14
Le formule di esorcismo dette “ deprecative” sono delle preghiere che si rivolgono al Signore per chiedere la liberazione della persona.
Le formule “imperative” sono delle ingiunzioni fatte direttamente a Satana perché esso lasci il corpo del posseduto.
Il cantico di azione di grazie manifesta la nostra gratitudine verso Dio per la liberazione ottenuta.
Il rito termina con la benedizione finale. 

● Il rituale prevede esorcismo solo sulla persona?

Il Rituale contiene numerose preghiere di esorcismo per la liberazione dei posseduti. Invece non troviamo nessuna preghiera specifica per esorcizzare le cose ed i luoghi. Ė ammettere che Satana non ha potere su-gli oggetti o sulle case? Certamente no! Il Rituale afferma: “La presenza del diavolo e degli altri demoni si manifesta e si concretizza non solamente nel caso di persone tentate o possedute, ma anche quando le cose e i luoghi diventano in qualche modo oggetto dell’azione diabolica” 15. La Chiesa non può contraddire una pratica così vecchia che consiste nell’esorcizzare i luoghi e le cose. Origene testimonia quell’antico uso affermando che nel nome del Signore si possono scacciare i demoni che infestano le persone, ma anche gli oggetti, le case e gli animali: “Noi siamo così lontani dal servire i demoni che, con le preghiere o con delle formule tratte dalla Sacra Scrittura, noi li scacciamo dalle anime umane, dai luoghi in cui hanno stabilito la loro dimora, qualche volta anche dagli animali: spesso, infatti, i demoni operano certe cose per nuocere a costoro” 16. Il Catechismo della Chiesa cattolica va nello stesso senso e dichiara: “Quando la Chiesa domanda pubblicamente e con autorità, nel nome di Gesù Cristo, che una persona o un oggetto sia protetto contro l’influenza del maligno e sottratto al suo potere, si parla di esorcismo” 17.
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1 Cf. Rituale Romano:“Rito degli esorcismi e preghiere per circostanze particolari”, Libreria Ed. Vaticana, Città del Vaticano, 2002, Presentazione generale, n. 16.
2 Cf. Balducci C., op. cit., p. 224.
3 Cf. Lc 8, 2.
4 Mc 5, 9.
5 Chenesseau R., Diario di un prete esorcista, manoscritto, p. 35.
6 Cantalamessa R., Omelia del Venerdì Santo del 2001.
7 Pinto P. V., ed., Commento al Codice di diritto canonico, Urbaniana University Press, Roma 1985, p. 683.
8 Cf. Mt 3,14-15; Lc 9,1.
9 Sacrosanctum Concilium, n. 60, in Enchiridion Vaticanum, vol. I, Bologna, 1968 ss., vol I, n. 109.
10 Ef. 6, 10-12.
11 Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 1673.
12 Codice di diritto canonico, op. cit., can. 1166.
13 Quest’ultima parte, che contiene le preghiere per i fedeli, è stata riprodotta nel nostro libro. Vedi Appendice II.
14 L’efficacia di questi segni come l’imposizione delle mani e l’insufflazione viene testimoniata da Tertulliano nel III sec.: “Al solo contato (delle nostre mani)., al minimo soffio (della nostra bocca) essi (i demoni) escono dal corpo, loro malgrado e dolenti” (Apologia, 23, 16, Corpus Christianorum I, p. 133; PL 1, 475.
15 Rituale Romano “Rito degli esorcismi e preghiere per circostanze particolari”, op. cit., Appendice I,1, p. 89.
16 Cf. Contra Celsum.
17 Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 1673.


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