domenica 25 settembre 2011

29 settembre SAN MICHELE ARCANGELO



Il suo nome in ebraico suona Mî kā’ēl e significa: “Chi è come Dio”? Fu questo il grido di battaglia con cui debellò Lucifero e gli angeli ribelli e riunì sotto la sua bandiera tutti gli angeli fedeli. Il nome degli angeli, biblicamente, coincide con l’essere e con la loro missione. Lo stesso nome Michele è perciò una protesta di fedeltà e di umiltà, un grido di amore, una scelta incondizionata nel servire Dio (Ap 12, 7-9 ).
Michele era già considerato dagli Ebrei come il principe degli angeli, protettore e difensore del popolo eletto, rappresentante della potente assistenza divina nei confronti di Israele (Dn 10, 21; 12,1). L’angelo del Signore si oppone a Satana e riceve per questo motivo il nome di Michele (Zc 3, 1-2).
L’arcangelo Michele è stato onorato sin dai tempi antichi sia in Occidente che in Oriente. L’Imperatore Costantino attribuisce alla protezione dell’arcangelo numerose vittorie ottenute contro i suoi nemici e, per  gratitudine, fece costruire un magnifico santuario vicino a Costantinopoli: il celebre Michaelion. Questo santuario divenne meta di pellegrinaggi: molti ammalati ottennero guarigioni per l’intercessione dell’arcangelo Michele. I successori di Costantino eressero altre chiese in Costantinopoli  in suo onore; nel VI secolo erano già una decina e nel IX secolo se ne contavano ben trenta. A Roma, le chiese costruite e dedicate a San Michele risalgono all’anno 494. Il 29 settembre, si festeggiava la dedicazione della Basilica a san Michele sulla via Salaria.  Chiese  molto  antiche,  già  nel  V secolo, si  trovavano in Italia: a Roma, a Milano, a Piacenza, a Genova, a Ravenna, a Venezia, a Spoleto. In Puglia, sul Monte Gargano, la Città di Monte Sant’Angelo accoglie il più celebre santuario dell’occidente latino dedicato all’arcangelo San Michele. La storia del culto sul Gargano è stata a noi tramandata dal “Liber de apparitione sancti Michaelis in monte Gargano”, redatto tra la fine del secolo VIII e gli inizi del IX. Esso parla di tre apparizioni di san Michele, tradizionalmente datate nell’anno 490, 492, 493. In  una quarta apparizione, nell’anno 1656, egli promette all’arcivescovo Alfonso Puccinelli di proteggere e di liberare il paese dalla peste che infieriva in tutta l’Italia meridionale. Ben presto non solo la Città fu liberata dall’epidemia, ma furono guariti anche tutti coloro che invocavano la sua intercessione. L’arcangelo apparve ancora in Normandia (Francia) a Mont-Saint-Michel, dove venne eretto nel 709 un famoso santuario, meraviglia architettonica sorta dal mare. La prima apparizione è fissata al 16 ottobre 708 e in seguito se ne ebbero altre.
Diversi autori spirituali fanno l’elogio di san Michele, come san Basilio, san Gregorio, sant’ Alfonso de Liguori. Di lui scriverà san Tommaso d’Aquino: “Michele è l’alito dello Spirito del Redentore che, alla fine del mondo, combatterà e distruggerà l’Anticristo, come fece con Lucifero all’inizio”.
In Italia, san Michele è patrono delle forze di Pubblica Sicurezza e dei paracadutisti. Pio XII, nel 1941, lo proclamò patrono dei radiologi. 
  
“O san Michele, principe molto invincibile, degnati di soccorrere il popolo di Dio e donagli la vittoria…”

(Leone XIII, Roma, 29. 09. 1891)


S

an Michele arcangelo
con la tua luce, illuminaci,
con le tue ali proteggici,
             con la tua spada, difendici,
             con la tua potenza, rafforzaci,
             con il tuo amore, infiammaci,
             con i santi arcangeli Gabriele, Raffaele e
             tutti gli Angeli, aiutaci.
             Tu che sei il protettore della Chiesa di Cristo in terra,
             guardiano del Santissimo Sacramento,
             custode della forza angelica,
             misericordioso protettore e liberatore 
             delle anime del purgatorio e dei moribondi. Amen.

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