lunedì 3 gennaio 2011

Meditazioni per l'Epifania

L'adorazione dei magi - Chiesa parrochiale di Chirens (Francia)

Sermo del beato Guerrico d'Igny, 
abate cistercense del sec. XII

Guerrico nato a Tournai in Belgio tra il 1070 e il 1081 divenne professore e canonico. Più che quarantenne fu mosso dal desiderio di vedere san Bernardo. Convertito dalla sua predicazione verso il 1122 divenne suo discepolo a Chiaravalle. Dopo diciassette anni fu eletto abate di Igny nella diocesi di Reims nel 1138. I suoi sermoni raccolti dai suoi monaci, dimostrano chiaramente come Gesù si formi e cresca in noi per mezzo di Maria. Guerrico morì il 19 agosto 1157. 
Festa liturgica: 19 agosto.
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“Che gioia per la fede dei Magi vedere mentre regna in questa Gerusalemme quello che vagiva a Betlemme; era in un rifugio di poveri, ed è nel palazzo degli angeli; era in fasce ed è fra i santi, era nel grembo della Madre ed è sul trono del Padre.
Giusta ricompensa per una fede che non esitò a venerare Dio in un essere umano così fragile. Fu la stella derivata da Giacobbe a illuminare i cuori dei Magi e vale anche per loro quanto Salomone dichiara sui progressi del giusto che arriva fino alla perfezione; essi pure s’incamminarono sulla via buona al levarsi della stella, continuarono con la sua guida fino all’inizio del mattino e giunsero infine alla contemplazione del sole che scintillava in tutto il suo splendore”.

Preghiera:

Tu dunque, o Signore, Padre delle luci,
che hai mandato il tuo unico figlio, luce nata dalla luce,
ad illuminare le tenebre dei mortali,
concedi a noi di giungere per la via della luce alla luce eterna,
affinché, nella luce dei viventi,
siamo graditi davanti a te,
che vivi e regni per tutti i secoli dei secoli. Amen

Fonti: Bianca Betto, Guerrico d'Igny e i suoi sermoni, Scritti monastici 12, Abbazia di Praglia, 1988, pp.222 ; 232.


San Cromazio di Aquileia

Cromazio fu vescovo di Aquileia dal 387 al 408, succedendo a Valeriano. È autore di un Commento al Vangelo di Matteo, rimasto probabilmente incompiuto e di numerosi Sermoni che sono un’importantissima testimonianza della fede e della vitalità dell’antica Chiesa aquileiese. Condivise fino alla morte le travagliate vicende del suo popolo a cause delle invasioni barbariche. Il suo culto ha ricevuto in questi decenni notevole impulso in seguito alla riscoperta e ampia trattazione dei suoi scritti, rimasti per secoli quasi del tutto sconosciuti. 

Festa liturgica: 2 dicembre
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"Essendo, dunque, i Magi, dopo la gloriosa fatica del lungo viaggio, giunti a Gerusalemme per cercare il re dei Giudei, subito il re Erode e l’intera Gerusalemme furono sconvolti dalla devota fede dei Magi; sono convocati i principi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si chiede loro dove dovesse nascere il Cristo. Risposero: A Betlemme di Giuda, secondo l’annuncio del profeta. Così, infatti, sta scritto: E tu, Betlemme di Giuda, non sei il più piccolo tra i capoluoghi di Giuda: da te infatti uscirà un capo che governerà il mio popolo, Israele. Ma Erode e gli abitanti di Gerusalemme, pur non ignorando Cristo nostro Signore, ma sapendo di lui, lo disprezzarono. Infatti, e s’informano della testimonianza del profeta e apprendono che Cristo doveva nascere a Betlemme. Ma questa località di Betlemme, dove nacque il Signore, aveva ricevuto un nome dal significato profetico. Betlemme, infatti, dall’ebraico si traduce in latino come «casa del pane», perché lì doveva nascere il Figlio di Dio che è il pane della vita, secondo quello che egli stesso dice nel Vangelo: Io sono il pane vivo disceso dal cielo (Gv 6, 4l)". 

 (Dalle Omelie sul vangelo di Matteo, VII, 4-5).

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