Santa Maria-Maddalena, LE TITIEN; 1560; olio |
Accanto alla Vergine Madre,
Maria Maddalena fu tra le donne che collaborarono all’apostolato di Gesù (Lc 8,
2-3) e lo seguirono fino alla croce (Gv 19, 25) e al sepolcro (Mt 27, 61).
Secondo la testimonianza dei vangeli, ebbe il privilegio della prima
apparizione di Gesù risorto e dallo stesso Signore ricevette l’incarico
dell’annunzio pasquale ai fratelli (Mt 28, 9-10); Gv 20, 11-18). La sua memoria
è ricordata il 22 luglio nel martirologio di Beda e dai Siri, dai Bizantini e
dai Copti.
“In seguito
egli se ne andava per città e villaggi, predicando e annunciando la buona
notizia del regno di Dio. C'erano con lui i Dodici e alcune
donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità: Maria,
chiamata Maddalena, dalla quale erano usciti sette demòni” (Lc 8, 1-2).
Dice l’Evangelista Luca che da lei Gesù fece uscire sette
demoni (cfr Lc 8,2),
cioè la salvò da un totale asservimento al maligno. In che cosa consiste questa
guarigione profonda che Dio opera mediante Gesù? Consiste in una pace vera,
completa, frutto della riconciliazione della persona in se stessa e in tutte le
sue relazioni: con Dio, con gli altri, con il mondo. In effetti, il maligno
cerca sempre di rovinare l’opera di Dio, seminando divisione nel cuore umano,
tra corpo e anima, tra l’uomo e Dio, nei rapporti interpersonali, sociali,
internazionali, e anche tra l’uomo e il creato. Il maligno semina guerra; Dio
crea pace. Anzi, come afferma san Paolo, Cristo «è la nostra pace, colui che di
due ha fatto una cosa sola, abbattendo il muro di separazione che li divideva,
cioè l’inimicizia, per mezzo della sua carne» (Ef 2,14).
Per compiere questa opera di riconciliazione radicale Gesù, il Pastore Buono,
ha dovuto diventare Agnello, «l’Agnello di Dio … che toglie il peccato del
mondo» (Gv 1,29).
Benedetto XVI (Angelus 22 Luglio 2012)
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