venerdì 10 aprile 2020

VENERDI' SANTO 2020



La celebrazione del Venerdì nasce presso la Chiesa di Gerusalemme, che era solita rievocare, con particolari riti, la passione di Cristo presso i luoghi dove essa era realmente avvenuta. Il nucleo della celebrazione, così come testimonia Giustini, è la celebrazione della Parola di Dio e, in modo particolare, la Passione secondo Giovanni. Il tutto si svolgeva con la prostrazione del vescovo e la preghiera silenziosa, una prima lettura seguita dal Salmo, e una seconda lettura, cui seguiva il canto della Passione. Il tutto si chiudeva con le Orazioni solenni, che rielaborate, sono presenti oggi nella nostra celebrazione. Oggi è anche giorno di digiuno. Il Signore è assente dal mondo, allora i discepoli digiunano. L’odierna celebrazione non è stata molto cambiata. E’ stata introdotta la comunione dei fedeli. Il vescovo indossa le vesti rosse, simboleggianti la regalità di Cristo. Alla celebrazione della parola segue l’adorazione della Croce. La celebrazione termina con la comunione. In conclusione si può dire che nel venerdì santo la Liturgia della Parola proclama la passione, le Invocazioni pregano la passione, la Venerazione della Croce adora la passione e la Comunione ci fa comunicare con la passione. 




Preghiamo

O Dio, Padre onnipotente, che in Gesù Cristo tuo Figlio
hai assunto le piaghe e i patimenti dell’umanità,
oggi ho il coraggio di supplicarti, come il ladrone pentito: “Ricordati di me!”
Sto qui, solo davanti a Te, nel buio di questo carcere, povero, nudo, affamato e disprezzato,
e ti chiedo di versare sulle mie ferite l’olio del perdono e della consolazione
e il vino d’una fraternità che rinsalda il cuore.
Curami con la tua grazia e insegnami a sperare nella disperazione.
Mio Signore e mio Dio, io credo, aiutami nella mia incredulità.
Continua, Padre misericordioso, a confidare in me, a darmi una sempre nuova opportunità,
ad abbracciarmi nel tuo infinito amore.
Con il tuo aiuto e il dono dello Spirito Santo, anch’io sarò capace di riconoscerti
e di servirti nei miei fratelli. Amen.


 
Abbaye de Solesmes (Photo: Padre Gilles)


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