martedì 15 febbraio 2011

Nuovo in Libreria

 
GUARIRE LE FERITE DELL’ANIMA
con san Francesco di Sales 
   Autore: Padre Gilles Jeanguenin
   Destinatario: formatori, educatori, laici
   Collana: libroteca paoline
   Supporto: libri

   Edizione: 1
   Copertina: brossura con alette
   Pagine: 176
   Anno di pubblicazione: 2011
   Luogo di pubblicazione: milano
   Casa editrice: paoline
   Codice: 9788831539319
   Prezzo: 14,00 €

Come ritrovare il gusto di vivere nonostante il dolore? Quali le vie per una guarigione dell’anima? Domande di fronte alle quali tutti cerchiamo risposte.
L’Autore di questo saggio propone un cammino di guarigione dalle malattie dell’anima ispirato agli scritti e alla vita di san Francesco di Sales, grande conoscitore del cuore umano e maestro di vita, capace di grande dolcezza, di umiltà, accoglienza dell’altro.
L’Autore, partendo appunto dagli scritti di san Francesco di Sales e dalla sua dottrina, identifica nelle passioni definite vizi capitali la fonte delle malattie interiori che feriscono e corrompono il cuore. A ciascuna di queste passioni l’Autore dedica un capitolo e individua nell’autentica conversione del cuore – fatta di accettazione di sé e degli altri, di perdono e soprattutto di amore di Dio – la via verso la guarigione interiore. Questa ricerca di verità, che integra le diverse tappe di un processo di accettazione di sé e di coscientizzazione, secondo l’Autore, è un percorso necessario per la guarigione di ogni ferita; infatti se vogliamo guarire, dobbiamo riconoscerci come persone ferite e malate.
Il libro aiuta il lettore a fare un percorso dentro sé stesso, a scoprire il positivo che è contenuto nel dolore e nella fatica, che possono liberare dalla paura e guidare verso l’essenziale.
E, come suggerisce l’autore, "non ritorniamo più continuamente sulle nostre disgrazie e sui nostri grattacapi: anziché lamentarci e piangerci addosso, convertiamo il nostro cuore alla dolcezza e lasciamoci pervadere da essa".

domenica 13 febbraio 2011

Preghiera allo Spirito Santo

Vetrata a grisaglia di Paolo Corpetti

O Spirito Santo,
contemplarti vuol dire immergere
il nostro sguardo nell'invisibile,
nella profondità del mistero di Dio.
Tu non hai un volto umano come il Cristo
del Vangelo, nelle sembianze del Padre;
ma rinunciando a raffigurarti in qualche modo,
noi vogliamo aderire a te con tutte le nostre forze.
O Spirito di Dio,
tu non hai volto perché sei il fuoco dell'amore,
poiché unisci il volto del Padre e del Figlio,
per formarne uno solo in una fusione sublime.
O Spirito Santo,
tu che sei il soffio che emana dal Padre
e dal Figlio porta il giusto respiro alla nostra
vita, la luce al nostro intelletto, il vero slancio al
nostro cuore in modo da poter amare i nostri fratelli.

Beata Elena Guerra

Tratta da: Preghiera per ogni circostanze, Paoline,2009.

mercoledì 2 febbraio 2011

E' possibile dialogare con l'Islam?


ROMA, giovedì, 20 gennaio 2011.  

La massima autorità dell'Islam sunnita, l'Accademia delle Ricerche Islamiche di Al-Azhar, con sede al Cairo, in Egitto, ha annunciato questo giovedì di aver sospeso a tempo indeterminato il dialogo con la Chiesa cattolica perché offesa dai ripetuti appelli di Benedetto XVI contro le violenze anticristiane verificatesi in questo paese e nelle nazioni a maggioranza musulmana.
      Il 2 gennaio scorso, in occasione della recita dell'Angelus, il Pontefice aveva definito “vile gesto di morte” il grave attentato perpetrato la sera del 31 dicembre contro una chiesa di Alessandria d'Egitto, che ha provocato 23 morti e il ferimento di un'altra decina di persone.
      Pronta la replica del Grande Imam di Al-Azhar, Ahmad at-Tayyeb, che aveva giudicato come un “intervento inaccettabile negli affari dell'Egitto” le parole del Santo Padre ed aveva domandato: “Perché il Papa non ha chiesto la protezione dei musulmani quando venivano massacrati in Iraq?”.
       Queste dichiarazioni avevano richiamato in patria (ufficialmente per consultazioni urgenti con il Governo) l'Ambasciatrice d'Egitto presso la Santa Sede, Lamia Aly Hamada Mekhemar, che di fronte alle telecamere di Rome Reports aveva sottolineato che “non è condivisibile l'opinione che i cristiani siano perseguitati in Egitto”, perché “persecuzione è una parola grossa […] con cui bisogna stare attenti”; “è un termine legale che non si può usare senza ragione”.
      “Il Papa – ha continuato – non ha accennato per nulla agli affari interni del Medio Oriente, limitandosi a dire: chiedo ai Governi di proteggere i cristiani e i cittadini del Medio Oriente. 'Al-Jazeera' ha interpretato questo passaggio come se il Papa avesse chiesto agli altri Governi di proteggere i cristiani, mentre lui ha rivolto la sua richiesta ai Governi locali”.
      Dal canto suo, lo Shaykh di Al-Azhar aveva invitato il Vaticano “a fare piu attenzione nei suoi interventi” dicendosi disposto a diramare un comunicato per spiegare quanto emerso durante l'incontro. “Ma in realtà – ha osservato padre Greich – il communicato non c'è mai stato, e siamo rimasti sorpresi nel leggere il communicato dell'Accademia delle Ricerche Islamiche in cui si manifestava la volontà di interrompere il dialogo con il Vaticano, mentre noi siamo convinti che tutto possa essere risolto con il dialogo". 

(Fonti: Zénit 21.01.2011).

      Sulla difficoltà di dialogare con l'Islam Monsignore Raboula Antoine Beylouni, vescovo di Curia di Antiochia dei Siri si era espresso chiaramente nell'aula del Sinodo, a Roma, il 22.10.2010 dicendo: "Il Corano permette al musulmano di nascondere la verità al cristiano e di parlare e agire in contrasto con ciò che pensa e crede. Il Corano dà al musulmano il diritto di giudicare i cristiani e di ucciderli con la jihad (guerra santa). Ordina di imporre la religione con la forza, con la spada". 
       Secondo il vescovo libanese, a causa del dettato coranico "i musulmani non riconoscono la libertà religiosa, né per loro né per gli altri. Non stupisce vedere tutti i paesi arabi e musulmani rifiutarsi di applicare integralmente i diritti umani sanciti dalle Nazioni Unite. (...) Nel Corano, poi, non c'è uguaglianza tra uomo e donna, né nel matrimonio stesso in cui l'uomo può avere più donne e divorziare a suo piacimento, né nell’eredità in cui l’uomo ha diritto a una doppia parte, nè nella testimonianza davanti ai giudici in cui la voce dell’uomo equivale a quella di due donne".

http://www.libero-news.it/news/516059/Vescovo_contro_Corano___Ordina_di_imporre_l_Islam_con_la_spada_.html 

martedì 1 febbraio 2011

Non m'abbandonare


Non m'abbandonare


Non m’abbandonare, mio Signor,
non mi lasciare, io confido in Te.   (2 v.) 
 
1.   Tu sei un Dio fedele, Dio d’amore,
         Tu mi puoi salvare: io confido in Te.
2.   Tu conosci il cuore di chi ti chiama
         Tu lo puoi salvare se confida in Te.

Signore sono qui ai tuoi piedi




Signore, sono qui ai tuoi piedi, Signore, voglio amare Te. (bis)
Accoglimi, perdonami. La tua grazia invoco su di me.
Liberami, guariscimi, e in Te risorto per sempre io vivrò.
Signore, sono qui ai tuoi piedi, Signore, chiedo forza a Te. (bis)
Signore, sono qui ai tuoi piedi, Signore, dono il cuore a Te. (bis)

Il Signore è la mia forza


Il Signore è la mia salvezza e con Lui non temo più,
perché ho nel cuore la certezza: la salvezza é qui con me.

Ti lodo Signore perché un giorno eri lontano da me,
ora invece sei tornato e mi hai preso con Te.
Berrete con gioia alle fonti, alle fonti della salvezza
e quel giorno voi direte: lodate il Signore, invocate il suo Nome.
Fate conoscere ai popoli tutto quello che Lui ha compiuto
e ricordino per sempre, ricordino sempre che il suo nome è grande.
Cantate a chi ha fatto grandezze e sia fatto sapere nel mondo;
sia forte la tua gioia, abitante di Sion, perché grande con te è il Signore.