giovedì 9 gennaio 2025

Heureuse ANNEE SAINTE à tous

 

"Qu’elle soit pour tous un moment de rencontre vivante et personnelle avec le Seigneur Jésus, “porte” du salut (cf. Jn 10, 7.9). 

Il est « notre espérance » (cf. 1 Tm 1, 1), Lui que l’Église a pour mission d’annoncer toujours, partout et à tous".

Pape François

La prière est la lumière de l'âme





« Le bien suprême, c'est la prière, l'entretien familier avec Dieu. Elle est communication avec Dieu et union avec lui. De même que les yeux du corps sont éclairés quand ils voient la lumière, ainsi l'âme tendue vers Dieu est illuminée par son inexprimable lumière. La prière n'est donc pas l'effet d'une attitude extérieure, mais elle vient du cœur. Elle ne se limite pas à des heures ou à des moments déterminés, mais elle déploie son activité sans relâche, nuit et jour.

En effet, il ne convient pas seulement que la pensée se porte rapidement vers Dieu lorsqu'elle s'applique à la prière ; il faut aussi, même lorsqu'elle est absorbée par d'autres occupations - comme le soin des pauvres ou d'autres soucis de bienfaisance -, y mêler le désir et le souvenir de Dieu, afin que tout demeure comme une nourriture très savoureuse, assaisonnée par l'amour de Dieu, à offrir au Seigneur de l'univers. Et nous pouvons en retirer un grand avantage, tout au long de notre vie, si nous y consacrons une bonne part de notre temps.

La prière est la lumière de l'âme, la vraie connaissance de Dieu, la médiatrice entre Dieu et les hommes.

Par elle, l'âme s'élève vers le ciel, et embrasse Dieu dans une étreinte inexprimable ; assoiffée du lait divin, comme un nourrisson, elle crie avec larmes vers sa mère. Elle exprime ses volontés profondes et elle reçoit des présents qui dépassent toute la nature visible.

Car la prière se présente comme une puissante ambassadrice, elle réjouit, elle apaise l'âme.

Lorsque je parle de prière, ne t'imagine pas qu'il s'agisse de paroles. Elle est un élan vers Dieu, un amour indicible qui ne vient pas des hommes et dont l'Apôtre parle ainsi : Nous ne savons pas prier comme il faut, mais l'Esprit lui-même intervient pour nous par des cris inexprimables.

Une telle prière, si Dieu en fait la grâce à quelqu'un, est pour lui une richesse inaliénable, un aliment céleste qui rassasie l'âme. Celui qui l'a goûté est saisi pour le Seigneur d'un désir éternel, comme d'un feu dévorant qui embrase son cœur.

Lorsque tu la pratiques dans sa pureté originelle, orne ta maison de douceur et d'humilité, illumine-la par la justice ; orne-la de bonnes actions comme d'un revêtement précieux ; décore ta maison, au lieu de pierres de taille et de mosaïques, par la foi et la patience. Au-dessus de tout cela, place la prière au sommet de l'édifice pour porter ta maison à son achèvement. Ainsi tu te prépareras pour le Seigneur comme une demeure parfaite. Tu pourras l'y accueillir comme dans un palais royal et resplendissant, toi qui, par la grâce, le possèdes déjà dans le temple de ton âme ».

Saint Jean Chrysostome : Homélie du Ve siècle

 


 

Dalle insidie del Maligno e dagli imbroglioni : liberaci Signore!



Quali sono le insidie del diavolo e come possiamo riconoscerli? Prima di tutto, non dobbiamo mai confondere i mali attribuibili al Maligno con quelli che derivano da cause naturali oppure da noi stessi, perché molti attribuiscono le loro difficoltà personali o i loro insuccessi a persecuzioni che il diavolo scatenerebbe in modo subdolo contro di loro.

“Satana riesce a impadronirsi davvero dell’uomo in ciò che ha di più intimo e prezioso quando questi, con atto libero e personale, si mette in suo potere con il peccato”.

Dal Rito degli esorcismi e preghiere per circostanze particolari (2001), p. 11.

La porta attraverso la quale il diavolo si insinua è sempre stata la stessa sin dagli inizi dell'umanità: è il peccato. Satana, infatti, diventò padre del peccato e fautore di morte per la sua stessa disobbedienza e ribellione a Dio, così come ci ricordano le Sacre Scritture. Questo spirito perverso, irrimediabilmente rivolto al male, non ha altra volontà se non quella di trascinare gli uomini con sé nella propria ribellione contro Dio. Vuole perdere gli uomini come ha perso sé stesso, unicamente per colpa sua.

“Il diavolo e gli altri demoni sono stati creati da Dio naturalmente buoni, ma sono diventati cattivi da sé stessi, per propria iniziativa”.

Concilio Lateranense IV (1215)

Dio creò tutto con sapienza e amore, e nel dare esistenza agli angeli e agli uomini, Egli gratificò loro di una perfezione che li aveva innalzato fino alle vette della creazione. È stato il peccato, in particolare quello dell'orgoglio, a corrompere le creature spirituali (Lucifero e i suoi angeli) e quelle della terra (gli uomini). Accecate dall’orgoglio, esse preferirono la menzogna alla verità, l'odio all'amore, la guerra alla pace, la morte alla vera vita.

Ancora oggi il diavolo porta avanti la sua opera di distruzione e di disumanizzazione attraverso il mondo: sia che provi a tentarci, sia che cerchi di attirarci nell’affievolimento della fede e della morale, sia che pretenda il culto da parte dei suoi adoratori, in definitiva, è sempre il medesimo spirito malvagio che agisce dietro le quinte. Il diavolo, che viene chiamato dal Vangelo «padre della menzogna» (Gv 8,44) non mancherà di spadroneggiare domani coloro che oggi lo ascoltano e lo seguono. Colui che avevamo ridotto a rango di mito o di immagine antropomorfica, non ha affatto bisogno di corna e di coda biforcuta per trascinare l’umanità nel peccato. Il cristiano, tuttavia, mettendosi sotto la protezione di Dio, non ha nulla da temere. Il diavolo tenta di imbrogliarci con le sue menzogne, è un fatto, ma ciascuno ha la possibilità di scegliere da che parte stare.

“È venuto Cristo e ha legato il diavolo. È legato in tutto simile ad un cane tenuto alla catena. È davvero stolto quell’uomo che si fa mordere da un cane posto in catene!”.

Sant’Agostino Sermo 37

Nonostante il Cristo abbia legato il demonio, non bisogna avvicinarsi incautamente a lui. Infatti, quegli sprovveduti che vanno a stuzzicare il demonio sono incoscienti dei pericoli in agguato. Infatti, chi cerca il diavolo finisce sempre per trovarlo! Mi riferisco soprattutto che ricorrono a maghi o santoni per farsi togliere le “malocchio” o per farsi predire il futuro.

 

            Consigli per non cadere in mani 

      a ciarlatani e imbroglioni

 

È meglio farsi consigliare da un libraio cattolico, anziché acquistare un libro su internet di cui non è accertata l’ortodossia o fedeltà alla dottrina della Chiesa: di fatti, potrebbe rivelarsi nociva per la fede la lettura di certi libri che trattano di magia, veggenza, medicine alternative, angeli, apparizioni e rivelazioni private. Anche le sette divulgano libri sugli angeli e su ben altri temi come il paranormale e le medicine parallele.

Non esitate a confidare le vostre difficoltà a un sacerdote che vi ascolterà e vi consiglierà  piuttosto che consultare coloro che vantano di possedere doni “segreti” e inverificabili di veggenza, sensitività o potere di guarigione. Spesso i ciarlatani si professano credenti ed espongono segni religiosi al fin di ottenere la fiducia dei consulenti.

Bisogna diffidare di coloro che promettono soluzioni immediate o cura “miracolosa” con risultati infallibili. Spesso questi pretendono di poter guarire o liberare da presenze malefiche senza che sia necessario consultare un medico o un esorcista ufficiale.

E se volete, nonostante tutto, ascoltare chi vi fa la “scommessa da pollo” tenetevi pronti a pagare “fior di quattrini” per una visita totalmente inutile, e se poi chiedete la ricevuta fiscale, vi manderà subito al diavolo!

Non si deve mai portare addosso o ingerire prodotti preparati dai maghi. Nel migliore dei casi essi daranno l’effetto placebo, ma spesso questi preparati sono potenzialmente tossici e possono portare il consumatore ad uno stato di confusione mentale.

Non bisogna mai credere in coloro che pretendono di comunicare e dialogare con i defunti.

Non bisogna mai credere in coloro che pretendono di conoscere e prevedere l’avvenire.

Non ricorrere mai a persone laiche che si spacciano per esorcisti o a un sacerdote che compierebbe tale ministero in un modo marginale e senza autorizzazione. L’esorcista ufficiale, è colui che ha ricevuto il mandato dal vescovo del luogo, che agisce con totale trasparenza e che non chiede mai retribuzione per il ministero che esercita. 

Padre Gilles, esorcista diocesano